Spiegazioni
Spiegazione dei Promessi Sposi (Manzoni)
Già nelle tragedie Manzoni aveva fatto sentire la necessità di estendere il suo discorso, di voler parlare anche degli umili, di far diventare più democratiche le sue opere; questo non era riuscito a farlo nè con l'Adelchi nè con il Conte di Carmagnola. Nei Promessi Sposi abbiamo una moltitudine di umili, sempre sinceri ed oppressi. I potenti invece vengono sempre definiti a grandi linee (che sono sempre oppressori e cattivi) e servono soltanto per il confronto. Con i Promessi Sposi Manzoni voleva dare alla letteratura italiana un romanzo di carattere popolare, che soddisfasse se esigenze di tutti. Quindi stile e contenuto devono essere semplici. Il suo è un romanzo storico, un genere letterario che in Italia non esisteva ancora. Il Manzoni per romanzo storico intende: rappresentazione della situazione sociale attravaerso la narrazione di fatti veri o inventati, ma in questo caso devono essere verosimili. Niente più fantasia, solo storia e fatti reali. In questo Manzoni obbedisce perfettamente al principio estetico dell'arte come rappresentazione del vero.
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SPIEGAZIONE LEOPARDI E SUO PENSIERO
Il pensiero di Leopardi è caratterizzato da una visione tragica e sconsolata della vita; i sogni, le aspirazioni, le speranze, le stesse illusioni dell'uomo cadono di fronte alla realtà, che tutto travolge nell'indipendenza. Di conseguenza la vita è solo dolore e sofferenza. Incapace di adattarsi alla realtà Leopardi si richiude in un atteggiamento di noia ( la noia è assenza di sensibilità, inerzia assoluta dello spirito): Da questo stato d'animo non si può uscire, diceva Leopardi, se non capovolgendo la situazione storico sociale (1820-1830). La meditazione del poeta tenta quindi di superare il suo pessimismo personale con un pessimismo di carattere universale: riflettendo sulle conseguenze della propria infelicità, il Leopardi conclude che non solo la sua vita, ma la vita in sè è infelicità, perciò il dolore è comune a tutti gli uomini.
La noia è un problema di tutta la società e il Leopardi la definisci il male del secolo. Le ragioni storiche di tutto ciò sono per Leopardi conflitto tra la natura e la civiltà. La natura ci crea felici perchè ci da il permesso per esserlo e per creare unasocietà che soddisfi tutti. Ma il corso della storia e della civiltà che procedono secondo ragione, hhanno distrutto l'umanità, hanno spento gli entusiasmi degli animi. Leopardi vede nella vita dell'uomo un momento felice durante l'infanzia, stadio di incoscienza, in cui il fanciullo non pensa ma gode di tutto ciò che vede. Nell'adolescenza tutto ciò svanisce perchè il fanciullo, crescendo, incomincia a pensare e a riconoscere i mali del mondo, e quindi comincia il dolore.
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